“Sui passi di Lucilla” di Glenda Apice: un esordio interessante

Un esordio molto interessante quello di Glenda Apice con il suo “Sui passi di Lucilla(Castelvecchi).

TRAMA – Roma non è solo un luogo: è un tempo che ritorna, un richiamo segreto che attraversa le generazioni. Una giovane donna, oggi, arriva in città per seguire le tracce di Lucilla, sua antenata vissuta nella Roma di fine Ottocento. E proprio lì, tra piazze dorate dal primo sole, terrazze sospese e palazzi che sussurrano storie, prende forma un intreccio che mescola scoperta, memoria, complotto e desiderio. Lucilla è appena arrivata dalla campagna: ha diciotto anni, uno spirito curioso e il passo deciso di chi non si lascia ostacolare. Il suo ingresso nella società romana è anche il primo scontro con le convenzioni e le macchinazioni di un ambiente meschino in cui prova a farsi strada con coraggio, alla ricerca dell’autodeterminazione e dell’amore. Tra sguardi rubati, balli regali, passeggiate nei giardini e cortili nascosti, Glenda Apice ricostruisce con grazia e passione un mondo perduto, intrecciando due voci femminili in dialogo silenzioso attraverso i secoli. “Sui passi di Lucilla” è un romanzo storico di formazione e d’amore, e la città eterna si fa bussola e specchio dell’anima.

Ho trovato la scrittura di Glenda Apice tenera, dolce, romantica, ma anche arguta, ironica, precisa e scrupolosa. Credo che “Sui passi di Lucilla” sia stato scritto di pancia e di cuore, con il vivo desiderio di raccontare una storia, e questo aspetto non è mai scontato.

Ma di che storia parliamo? Lucilla di Bresso Piano è la figlia del marchese Andrea e di donna Emma, una giovane di fine ‘800 che vive in una casa fuori città insieme a suoi genitori. Nelle prime pagine del romanzo la conosciamo attraverso il suo rapporto con la natura, ma anche tramite quello con i suoi genitori: “Solo suo padre sembrava capirla, lo sguardo severo della marchesa, invece, la fissava dall’alto; mai si era inginocchiata per vedere cosa custodisse fra le mani o di cosa si fosse riempita le tasche o quale furiosa lotta le avesse fatto sporcare le sottane”.

La marchesa è un personaggio molto interessante- oltre che particolarmente intuitivo! -, e l’autrice ne tratteggia bene luci e ombre, specie in un passaggio, in cui spiega questa sua dicotomia tra madre rigida, con priorità ben definite, e la sua parte più affettuosa che si dispiace per aver rimproverato la figlia durante i suoi giochi fatti di scoperte.

Il divario tra madre e figlia si riduce quando la famiglia si trasferisce a Roma – pochi chilometri dalla loro casa, ma sembra di arrivare in un altro mondo. Lì Lucilla capirà quanto sia stata fondamentale per il suo inserimento in società la severa educazione impartita dalla madre, ma allo stesso tempo non perderà la meraviglia che l’accompagna a ogni sguardo che lancia alla città e alle sue bellezze, e non metterà mai da parte l’incanto e la gioia che la colgono, e che riuscirà a trasmettere anche a tutte le persone che incontrerà nel suo percorso.

All’inizio, come ogni adolescente che si rispetti, teme il confronto con le altre ragazze, ma la sua personalità, il suo carattere dolce e gioviale, le faranno strada per arrivare al cuore di molti. Ma non di tutti.

Perché, se da una parte nella trama di “Sui passi di Lucilla” c’è un filone romantico, basato sul tanto amato misunderstanding trope (per chi non lo conoscesse, è un elemento narrativo in cui i personaggi interpretano male i sentimenti dell’altro, si creano così equivoci e malintesi), che mi ricorda tantissimo le classiche commedie inglesi; dall’altra c’è anche un altro tema particolarmente caro alle grandi storie, ovvero quello della vendetta.

Mischiato all’invidia, alla gelosia, muoverà una serie di personaggi – e di pedine – andando ad arricchire la trama del romanzo, di cui ovviamente non posso anticiparvi nulla per non rovinarvi il piacere della lettura.

Quello che posso dirvi è che Glenda Apice accompagna il lettore, lungo tutta la narrazione, alla scoperta di Roma, anche di angoli più nascosti, in una ricostruzione storicamente accurata e precisa, che fa immergere chi legge nelle atmosfere di quell’epoca, in una passeggiata unica nel cuore della città.

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