Don’t Call it Mystery – Volume 1

“Don’t Call it Mystery” di Yumi Tamura (J-Pop) è stata una lettura davvero molto interessante. Non vedo l’ora di continuare e sapere in che guai si sta cacciando questa volta Totonou…

TRAMA – È un giorno d’inverno, il clima è perfetto per un buon curry. Lo studente universitario Totonou sta tagliando le cipolle quando la polizia bussa alla sua porta. Un agente gli comunica che lì vicino c’è stato un omicidio e lo porta in commissariato, dove una dopo l’altra gli vengono sbattute in faccia prove che sembrano incastrarlo… Totonou Kuno, però, ha una propensione per risolvere i cosiddetti “misteri”, e con calma e gentilezza arriverà a capire anche questo.

Il giovane studente universitario Totonou Kuno è un personaggio davvero unico. È un solitario, non ha amici, non ha una ragazza, ma di certo è un attento osservatore. Amante della buona cucina (come molti appassionati di misteri, del resto), con la sua capacità di inquadrare le persone mi ha ricordato molto Patrick Jane in The Mentalist.

Nel primo volume di “Don’t Call it Mystery” troviamo due storie. O una e mezza, a essere precisi! Nella prima, Totonou viene accusato ingiustamente di aver commesso un omicidio. La sua parlantina gli farà instaurare dei legami del tutto inattesi con gli agenti, ma soprattutto lo farà arrivare a una verità sia inimmaginabile che crudelmente infelice.

Quando pensava di potersi rilassare con un buon curry e riprendere le sue attività quotidiane, ecco che il crimine irrompe di nuovo nella sua vita: si trova sull’autobus quando un uomo armato di coltello lo dirotta, iniziando a fare delle strane domande…

Dovremo aspettare il secondo volume per sapere quali sono le sue intenzione e come il giovane protagonista riuscirà a venirne fuori.

Anche in questo caso Totonou sarà un gran chiacchierone, ma i suoi monologhi sono molto interessanti. Ci si trova sempre un appiglio su cui riflettere, o delle considerazioni da fare proprie in mezzo ai suoi ragionamenti, che hanno la capacità di aprire la mente di chi li ascolta.

“Don’t Call it Mystery” mi è piaciuto molto e sono curiosissima di sapere come proseguirà la storia… e in che modo magari anche Totonou evolverà.

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