Paura dell’editing? Superiamola insieme
L’editing ti terrorizza? L’idea che un professionista possa leggere il romanzo che tieni nel cassetto ti riempie di ansia? Non preoccuparti, è più che normale. Ci siamo passati tutti.
Esporsi fa sempre paura. Se ci si mette in gioco con i propri sogni, fatti di storie e di parole che raccontano un pezzo di noi, mostrarsi agli altri può diventare spaventoso. Questo perché siamo abituati a sentirci giudicati e spesso facciamo fatica a esprimerci, a tirare fuori la nostra voce.
Quello che posso dirti, se stai leggendo questo post, è che negli anni, seguendo scrittori e scrittrici, ho sempre provato a instaurare un clima di rispetto e di comprensione. Essendo io stessa un’autrice, so come ci si sente nel mettere nelle mani di qualcuno le proprie parole e di conseguenza cerco di essere il più possibile piena di riguardi nei confronti delle persone che ripongono in me questo tipo di fiducia.
Ma, per chi affronta una valutazione o un percorso di editing per la prima volta, potrebbe non bastare.
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Una delle prime cose che scrivo agli autori o alle autrici che mi contattano per iniziare un percorso di editing è: “Non prenderla sul personale”. Può sembrare banale, ma non lo è.
Sì, perché spesso succede che, una volta ricevuti i primi feedback, ci si abbatta a tal punto da non voler continuare, oppure ci si risenta così tanto da credere che quei commenti o quelle indicazioni altro non siano che delle offese.
Spoiler: non lo sono.
Per questo adesso, prima di cominciare un rapporto professionale, cerco di tutelare il mio tempo e il mio impegno, e di mettere in guardia le persone che mi contattano, specie se sono alla prima esperienza.
Un percorso di editing non è lastricato di insulti.
Quello che ripeto in continuazione è che la mia professionalità e tutta la mia dedizione sono messe a disposizione per migliorare il testo, di certo non per offendere qualcuno. In molti non riescono a separarsi dalla propria scrittura, o a non capire che ogni commento che viene inserito nel testo non viene aggiunto con spirito sadico o con l’intento di voler mortificare qualcuno. Anzi, proprio il contrario.
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Non è facile ricevere delle critiche o degli spunti di miglioramento, specie se siamo molto affezionati alla storia che abbiamo scritto. E parlo per esperienza diretta. Ma quando ci si affida a un professionista, è anche corretto provare a guardare al suo lavoro con obiettività e a mettersi gioco, ricordando sempre che non c’è giudizio da parte di chi edita, ma l’intento di far venire fuori la versione migliore di quella storia.
Lasciando da parte ogni timore e provando a divertirsi in un percorso che può essere pieno di meraviglia.
Ti ho convinto a provarci?
Per chiunque fosse interessato ai miei servizi editoriali, può scrivermi all’indirizzo email: silenziostoleggendo@gmail.com
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