“L’inventamondi” di Luca Azzolini: e il tuo SNAP qual è?

L’inventamondi” di Luca Azzolini è uno dei titoli di lancio della nuova collana fantasy di Gribaudo, dedicata alla narrativa per ragazzi. E a me, è piaciuto moltissimo.

TRAMA – Non è una scintilla. Non è nemmeno una melodia, o una vertigine. È qualcosa di molto più intenso. È come quando il mare ti sommerge. L’eco del mio schiocco di dita riverbera nello spazio infinito. Sento questa forza, è la più antica e luminosa di tutte. È un potere che può distruggere o trasformare. È un dono che può creare o annientare. È il mio talento, eccolo! Cancella l’intero mondo mentre si nutre di ciò che nascondo dentro il cuore e nei miei pensieri. Sento solo un enorme fragore. È qui, dentro di me, e mi chiama.

Timoteo è nato in una famiglia molto speciale. I suoi genitori e sua sorella Olimpia, hanno un talento magico, una “scintilla”, mentre lui… no. Niente di niente.

Questo dono si manifesta di solito in tenera età e Timo, che adesso di anni ne ha dodici, si sente ogni giorno sempre più sbagliato. Ma arriva a sentirsi ferito, arrabbiato e quasi tradito quando anche suo fratello Leo, che ha solo sette anni, scopre qual è il suo dono. 

E il terrore si fa strada tra le paure e le insicurezze di Timo che quasi non riesce a dire a se stesso quale potrebbe essere l’eventualità più probabile e allo stesso tempo più spaventosa. Non è che per caso è uno… non riesce nemmeno a dirlo…

Uno… Spento?

I giudizi sono come pietre legate al cuore; lui ne sapeva qualcosa, con anni di menzogne, silenzi e scuse. Si era sempre sentito sbagliato, aveva sempre temuto di non essere compreso… 

Sentendo per caso una conversazione dei suoi genitori, e fraintendendo le loro parole, Timo avverte tutta la sua delusione montargli dentro, finché una furia invade il suo cuore, facendogli avvertire un pizzicore sulle dite. Ma cos’è quel calore? E perché di colpo ha voglia di avvicinare i polpastrelli e farli schioccare?

SNAP!

Di colpo, e nel modo più impensabile, Timo scopre di non essere uno Spento. Ma la magia, glielo avevano detto più volte, non andrebbe mai usata quasi si è arrabbiati.

Il dono di Timo è quello di capovolgere la realtà, di creare dei veri e propri mondi, in relazione alle sue emozioni, e ai modi in cui percepisce i luoghi e chi gli sta intorno. Non sarà solo il suo palazzo a cambiare, ma anche le persone che lo abitano e quelle che ha più vicine. 

Si troverà in una realtà piena di insidie e di pericoli, piena di condizioni estreme come il gelo o il caldo cocente. E si sentirà sempre più in colpa, perché quel mondo è frutto di ciò che nascondeva nel suo cuore. 

L’odio, la rabbia, il dolore sono sentimenti potenti che lasciano sempre una traccia quando li scateniamo contro qualcuno. Non sono vento. Sono gesti, azioni, parole; e come tali hanno un potere: il dono di ferire e il talento di lasciare un male nel mondo. 

Timo, aiutato da Olimpia, Leo, e la sua amica Diana, sarà capace di intraprendere un viaggio spaventoso, e di compiere “la più saggia delle scelte e il più alto gesto d’amore”. Chissà se io, alla sua età, sarei stata così intrepida, così generosa. 

Mi capita di trovare tracce di chi scrive nei romanzi che leggo. Si dice che ogni autore lasci pezzi di sé tra i propri libri, che sia inevitabile. Ma con “L’inventamondi” ho avuto la sensazione di conoscere Luca Azzolini – di conoscerlo per davvero – pagina dopo pagina. È stato come se mi stesse raccontando la sua storia, come se ci stessimo confidando le nostre paure e ciò che spesso celiamo agli occhi degli altri.

Mi sono sentita accolta e compresa, tra le pagine di questo libro, ho colto le tribolazioni di Timo, fin troppo simili alle mie (ancora oggi), ho avuto voglia di abbracciarlo, e magari di chiedergli di prestarmi un po’ del suo coraggio.

Luca Azzolini ha scritto un romanzo pieno di magia, con un grande talento intriso di fantasia, ma l’ha fatto anche con una sensibilità rara, che l’ha resa una storia capace di bussare al cuore di ognuno di noi.

Nel mio, ha fatto decisamente SNAP!

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