Festeggiamo George Orwell

George Orwell, pseudonimo dello scrittore inglese Eric Blair, è nato a Motihari, in India, il 25 giugno del 1903.

I due suoi romanzi più famosi sono senza dubbio “La fattoria degli animali” del 1946 e “1984” uscito tre anni dopo. Con le sue opere ha saputo conciliare, come forse nessun altro, l’impegno politico e la passione letteraria.

Su Audible è possibile ascoltare entrambi i romanzi (e non solo!), letti da diversi attori.

Il mio consiglio è di lasciarsi coinvolgere da Neri Marcorè per “La fattoria degli animali” e da Moro Silo per “1984”.

Il primo riesce a mantenere un tono leggero e allo stesso tempo molto serio, ed è capace di dare colore ai singoli personaggi. Alcuni hanno lamentato una mancanza di “enfasi teatrale” nell’interpretazione dell’attore, ma io ho trovato che la sua volontà di mantenersi in qualche modo neutro, di aver come fatto un passo indietro rispetto ai personaggi che ha interpretato, sia stato un valore aggiunto per consentire all’ascoltatore di cogliere le sfumature e le metafore del testo.

Un libro che, non dimentichiamolo, delinea una satira feroce della dittatura sovietica e di ogni regime totalitario, dando per naufragate le illusioni rivoluzionarie.

Ecco la trama de “La fattoria degli animali”: sotto la guida di Major, vecchio e saggio maiale che mal sopporta i soprusi dell’uomo, gli animali di una fattoria si ribellano, instaurando un nuovo ordine in cui vige, tra gli altri, il comandamento: “Tutti gli animali sono uguali”. Ma l’uguaglianza, l’armonia e la concordia che regolano i rapporti di questa inedita comunità presto vacillano: proprio i maiali, leader della rivolta, iniziano infatti a distinguersi come nuova classe dominante. Da un certo momento in poi, tutti gli animali saranno uguali, ma alcuni lo saranno più degli altri.

Per quanto riguarda Moro Silo, posso dirvi che possiede una capacità espressiva davvero unica, e che la sua lettura di “1984” rende il testo ancora più toccante e intenso. Mi avevano già consigliato questo attore e finalmente ho potuto apprezzarlo anche io.

Che sia la prima volta che vi approcciate al testo, o meno, Moro Silo è in grado di farvelo percepire fin dentro le ossa. Certo, le tematiche sono molto forti e potreste obiettare che così è più facile, ma credetemi quando vi dico che vi sembrerà di sentire quelle parole rimbombarvi dentro il petto e che la comprensione del messaggio che ha voluto trasmetterci Orwell arriverà forte e chiaro.

E sì: anche il modo in cui Moro Silo prende i suoi respiri è significativo, così come è davvero un maestro nel creare delle pause, nel sibilare le parole e nel marcare il corretto accento. Imperdibile!

Ecco la trama di “1984”: il romanzo descrive un mondo in perenne conflitto, diviso in tre superpotenze totalitarie: Oceania, Eurasia ed Estasia. Nella prima, dove la storia è ambientata, e più precisamente nella sua capitale, Londra, a dominare è un partito guidato da un leader supremo, idealizzato, onnisciente e infallibile, chiamato Grande Fratello. I suoi obiettivi: estremizzare i valori socialisti, al punto da annientare ogni libertà, controllando tutti e tutto non solo mediante telecamere disposte in ogni casa, strada e ufficio, ma attraverso il controllo mentale operato dalla psicopolizia, che in ogni luogo diffonde le sue spie. Censura, diffusione di analfabetismo e ignoranza estesa alle masse, destinate all’obbedienza: in tutto questo vi è ancora qualcuno deciso ad alzare la testa, a distinguersi dagli altri e contrastare con ogni mezzo il sistema in cui si trova, suo malgrado, a vivere. Questo quanto si propone di fare il protagonista di questa storia, Winston Smith, un impiegato del Ministero della Verità che si unisce all’organizzazione segreta della Confraternita. Ma, in un sistema in cui a dominare sono corruzione e avidità, può un esiguo manipolo di ribelli sovvertire l’organizzazione sociale?

Quindi, direi che il miglior modo per festeggiare la ricorrenza della nascita di George Orwell sia concederci in regalo le sue parole, rese ancora più indimenticabili da interpreti straordinari.

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