“La filosofia di Harry Potter” di Andrea Colamedici e Maura Gancitano

Chi mi conosce sa che ho studiato Filosofia, che ho letto solo da un paio d’anni tutta la saga di Harry Potter e che per entrambe nutro un amore profondo.

Mentre stavo cercando un podcast all’interno del ricchissimo catalogo di Audible mi sono imbattuta ne “La filosofia di Harry Potter”: capite che è stato come mangiare l’ultimo pezzo di torta al cioccolato?

A realizzarlo sono due tra gli autori più apprezzati – anche dalla sottoscritta – nel panorama filosofico contemporaneo: Andrea Colamedici e Maura Gancitano, ideatori di Tlon.

Prima di cominciarvi a parlare del contenuto del podcast, posso dirvi che i due scrittori e lettori hanno una spontaneità e un feeling così naturale che l’ascolto è reso ancora più piacevole.

Le loro voci sono incredibilmente musicali, quella di Maura Gancitano è così rilassante da spazzare via le preoccupazioni, quella di Andrea Colamedici così coinvolgente che non emozionarsi è praticamente impossibile (sì, ok, ho pianto, ma non ditelo in giro).

La filosofia di Harry Potter” segue l’intera serie della Rowling, anch’essa disponibile su Audible e letta da un eccezionale Francesco Pannofino. Ovviamente ne sconsiglio l’ascolto a chi non ha ancora finito i libri perché, inevitabilmente, contiene dei dettagli sulla trama.

Io ho ascoltato il primo capitolo, quello su “Harry Potter e la pietra filosofale”. Andrea Colamedici e Maura Gancitano, che raccontano anche qualche aneddoto personale sul loro rapporto con il mago più famoso del mondo, partono con l’analizzare l’incipit del romanzo:

“Il signore e la signora Dursley, di Privet Drive numero 4, erano orgogliosi di poter affermare che erano perfettamente normali, e grazie tante. Erano le ultime persone al mondo da cui aspettarsi che avessero a che fare con cose strane o misteriose, perché sciocchezze del genere proprio non le approvavano”.

I Dursley erano “normali”. Per i due filosofi non ci sono dubbi: Harry Potter non poteva crescere in una famiglia diversa da quella dei Dursley. Solo da quella condizione ha potuto scegliere tra “normalità” e “ignoto”, solo uscendo dalla prigione in cui è confinato ha potuto aprirsi alla “meraviglia”, quella di cui parla Platone del “Teeteto”.

Quella di Harry Potter, spiegano ancora, non è soltanto una storia di formazione, ma di “trasformazione”. Un vero e proprio “viaggio dell’eroe” che parte dal rifiuto del normale, che comprende che bisogna allontanarsi da quella visione ristretta per costruire un altro tipo di normalità, a cui poi finalmente fare ritorno.

Harry Potter ci insegna che chiunque può tracciare il proprio percorso, partendo dalle sue scelte. Che è difficile, certo, ma non impossibile. Harry sceglie il bene, sceglie di essere un Grifondoro, sceglie – come fa Silente – di pronunciare il nome di Voldemort.

Andrea Colamedici e Maura Gancitano ci raccontano dell’incontro di Harry con il serpente, del mantello dell’invisibilità e dello specchio delle Emarb, ma non vi anticipo altro per consentirvi di ascoltare il podcast con il piacere della scoperta.

Prima che qualcuno possa muovere delle obiezioni posso concludere dicendo che sì, ovviamente ci sono tantissimi riferimenti filosofici, si parla spesso di Platone, di Aristotele, persino di Schopenhauer, ma questo non significa che bisogna avere una preparazione a livello accademico per ascoltare il podcast: Andrea Colamedici e Maura Gancitano sono bravissimi nel fare da guida, nell’accompagnare chi ascolta in un viaggio pieno di “meraviglia” senza mai metterlo in difficoltà, o in situazioni che potrebbe non comprendere.

Vi pregherei di lasciare da parte eventuali pregiudizi e di godervi l’ascolto. Perché sarà un modo per ripercorrere la strada compiuta da Harry e di riguardare a tutta la saga con occhi diversi. A tutta la saga e, perché no, anche a noi stessi e alle nostre scelte.

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