“Tutti i baci che non ti ho ancora dato” di Naike Ror: molto bello

Se c’è una cosa che ho capito, è che i libri di Naike Ror mi fanno stare bene. Sto attraversando un periodo complesso, pieno di cose da fare e di scadenze che impongono ritmi serrati, e quando ho scelto la mia nuova lettura l’ho fatto sapendo di aver bisogno di un libro che mi facesse dimenticare di tutto quanto.

E “Tutti i baci che non ti ho ancora dato” mi ha regalato la serenità che stavo cercando, insieme a tanta dolcezza, emozioni e sorrisi.

TRAMA – Cosa ci fa Kathleen Howard Moore, col suo parka di cashmere e gli stivaletti di alta moda italiana, in uno sperduto paesino delle Montagne Rocciose? Per di più sola e senza un soldo? Eppure fino a qualche mese fa nella sua vita c’erano prestigiosi incarichi nelle ambasciate statunitensi di tutto il mondo, una famiglia ricca e rispettata, un fidanzato bello e potente… che poi l’ha tradita e annientata. È riuscito a portarle via tutto, lasciandole solo un gelido vuoto nel cuore e un’avvelenata voglia di vendetta. E Kathleen ha deciso di ripartire dall’inizio, dalle sue origini, da quella madre che la dette in adozione agli Howard Moore appena nata. Saint Mary, in Montana, è il piccolo villaggio di montagna dove cercarla, e dove Kathleen spera anche di ritrovare se stessa. Ma boschi innevati, buona cucina tradizionale e tranquilla vita di paese possono davvero riscattare una rampante newyorkese, abituata a ristoranti stellati e tacchi vertiginosi? E se, oltre alla sua famiglia di origine, Kathleen trovasse a Saint Mary anche un uomo capace di tenerle testa, con una lingua tagliente e dei magnetici occhi verdi? Allora forse quel riscatto tanto cercato potrebbe veramente realizzarsi, e nel modo più dolce e inaspettato…

“Non so se la donna che ho davanti tornerà più a Saint Mary e non so se io tornerò più a New York. Non so se la sua testa è abbastanza libera, non so se il suo cuore è sufficientemente guarito”.

Ok, dai, confessiamo. Quante volte ci siamo innamorate del protagonista maschile di un romance? Be’ a me è capitato, ed è dura quando da adolescente ti succede con Mr. Darcy.

Crescendo mi sono presa diverse cotte letterarie, ed era un po’ che non mi prendevo una bella sbandata: Ryan Parker mi ha rubato un pezzo di cuore.

Ho adorato tutto del suo personaggio. I suoi modi, le sue battutacce, il suo cuore d’oro, le sue fragilità. Il suo essere generoso, poco razionale, impulsivo, pauroso quando c’è da esprimere i propri sentimenti (e anche ingegnoso, direi!).

Mi è sembrato quasi di avvertire la sua presenza solida, confortevole, il suo essere uomo senza dover dimostrare niente a nessuno, senza ostentare nulla se non le sue qualità.

Quindi, cara, Kathleen. Dico a te, che – per carità, eh – hai anche le tue ragioni, però…

Però, niente, non dico niente, perché la storia dovete scoprirla leggendo “Tutti i baci che non ti ho ancora dato“. Un romance dolce, che segue un ritmo naturale degli eventi, senza forzature.

Entrambi i protagonisti compiono un notevole percorso di crescita e di consapevolezza, e la cosa bella è che lo fanno in modo graduale, senza strappi, senza quelle scene che sanno di finzione, senza quelle scelte che ti fanno alzare gli occhi al cielo per quanto sono improbabili.

Naike Ror in “Tutti i baci che non ti ho ancora dato” ha scritto una storia autentica, come lo sono tutti i personaggi descritti. Ho amato l’ambientazione, Saint Mary, e anche se può sembrare un piccolo spazio in cui muoversi per la narrazione, l’autrice non mi ha mai fatto annoiare. Ogni ripetizione di eventi e di gesti è stata funzionale alla storia e allo scorrere del tempo, che ha dato a Ryan e a Kathleen il ritmo di cui avevano bisogno.

Ho adorato tutti i personaggi secondari, perfettamente descritti e caratterizzati, e mi sono piaciuti anche i diversi momenti i cui i due protagonisti si confrontano con gli amici o i membri delle rispettive famiglie. Abel rimani il mio preferito.

Permettetemi adesso di fare una piccola riflessione a margine. Siamo del tutto immersi in un momento in cui i lettori, specie quelli più giovani, prima ancora di conoscere la trama di un romanzo vogliono (pretendono, quasi) di sapere “quanto è spicy”. Vi confesso una cosa, a voi che credete che solo lo spicy renda indimenticabile un romance: non è così.

Tutti i baci che non ti ho ancora dato” è un libro che non ruota attorno allo spicy. L’alchimia tra i due protagonisti è perfettamente raccontata attraverso i dialoghi, i gesti. Il desiderio è palpabile anche se non manifestato, e quando la passione esplode si lascia la porta chiusa.

E per me, è uno dei romance più belli che abbia letto negli ultimi anni. Già vi sento lamentarvi, quindi specifico che la mia non è una critica “allo spicy”, perché sono la prima che quando c’è non si tira indietro – e nemmeno Naike Ror da quanto ho potuto constatare in precedenza -, ma devo dire che dopo aver letto diversi romanzi in cui si andava alla ricerca di un pretesto per inserire scene più piccanti solo per piacere al pubblico (e, credetemi, quando sono messe a caso si nota), è stata una boccata d’ossigeno immergersi in una storia in cui l’autrice lascia ai suoi protagonisti la libertà di viversi il loro sentimento senza seguire le mode del momento.

Quindi, grazie Naike. Per avermi fatto bene al cuore e per avermi donato ore di serenità con le tue parole. Non vedo l’ora di leggere un’altra delle tue storie!

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