Cinque motivi per leggere “Acqua di sole” di Bianca Rita Cataldi

“Acqua di sole” di Bianca Rita Cataldi (HarperCollins) è un romanzo davvero molto bello. Non è stato difficile trovare cinque motivi per cui valga la pena leggerlo.

Eccoli:

1. Per come viene affrontato il tema della famiglia. Famiglia assume un significato diverso per ognuno di noi. Può essere casa, radici, approdo, punto di partenza o di arrivo, rifugio ma anche tradimento. Un luogo sicuro oppure inospitale.

In “Acqua di soleBianca Rita Cataldi ci racconta due famiglie diverse tra loro, all’interno delle quali vivono personaggi con caratteri molto differenti. Vengono delineati quasi tutti “i ruoli” che di solito si recitano all’interno di una famiglia, e fin dalle prime pagine sarà facile capire con quale dei protagonisti si è più affini. O quanto coraggio occorra per trovare il proprio posto.

2. Per le descrizioni piene di suggestioni e poesia. “C’era, nella sera, come un silenzio di parole non dette, di sottintesi messi ad asciugare insieme alle lenzuola che si agitavano nel vento”. Bianca Rita Cataldi ha una scrittura poetica, ricca di suggestioni, mai “barocca”. Non è un esercizio di stile, quello dell’autrice, ma una esigenza di pancia.

Vi sembrerà di avere davanti agli occhi quelle donne che sgranano piselli o quegli uomini che mischiano ingredienti per realizzare un profumo. Allo stesso modo, capirete perfettamente lo stato d’animo di un personaggio in un dato momento.

Vi riporto un altro passaggio che ho amato:

“Adesso che aveva ormai undici anni, Vittoria non sapeva più a quale mondo appartenesse. Era in una specie di limbo, sospesa a miglia e miglia di distanza da terra come un funambolo, e lei non era mai stata brava a rimanere in equilibrio. Quell’estate sembrava aver dimenticato la lingua dei bambini, una lingua animale e barbara che Teresa sapeva ancora parlare e che lei non comprendeva più. Al tempo stesso, non arrivava ancora a capire la lingua secca e asciutta degli adulti, quasi messa in piedi non tanto con l’intento di comunicare quanto con quello opposto. Vittoria nel mezzo, nello spazio bianco tra i due mondi, tra le mani una lingua che nessuno capiva”.

3. Per conoscere Vittoria. Il brano appena riportato parla del mio personaggio preferito (sì, Michele, voglio bene anche a te, ma a Vittoria un po’ di più).

Chi è Vittoria? Non ci potrebbe essere domanda più difficile.

Un personaggio spigoloso che ha tanta voglia di smussare i suoi angoli. Una bambina che ha la testa piena, ma le parole le muoiono prima di approdare sulle labbra. Senza mezze misure, piena di trasporto, irruente. Avanza con forza, anche quando ha paura. Tiene la testa alta, anche quando non viene compresa.

Vorrei tanto sapere che donna diventerà Vittoria…

4. Per ragionare sul concetto di “invidia”. C’è un passaggio molto intenso in “Acqua di sole” in cui Adriano pensa ai Gentile, “a quella famiglia affiatata, allegra e piena di vita”. Continua riflettendo sul fatto che, senza dubbio, “c’erano dei problemi anche lì”, eppure lui, in un certo senso, ne invidiava alcuni aspetti. “Con un sorriso amaro, pensò che di sicuro i Gentile invidiavano la sua famiglia così come lui invidiava la loro”. Ma Bianca Rita Cataldi conclude dicendo: “E nessuno aveva capito niente dell’altro, né i Gentile né i Fiorenza”.

L’autrice in “Acqua di sole” non si limita a descrivere due famiglie molto diverse tra loro, non banalizza le differenze che potrebbero risaltare dando solo un’occhiata veloce e superficiale: ne descrive luci, ma soprattutto ombre, facendoci riflettere sul fatto che nessuno di noi sa mai davvero cosa succede quando le persone si chiudono alle spalle la porta di casa.

È facile provare invidia, oggi come oggi direi quasi facilissimo, ma cosa sappiamo davvero delle persone che guardiamo con occhi sognanti? Cosa si cela dietro quello che vorremmo per noi?

5. Perché un buon libro non deve restare sugli scaffali delle librerie. Perché “oltre il bordo precipitoso del presente” c’è una vita intera che ci aspetta. Con altri libri di Bianca Rita Cataldi da leggere, ovviamente.

Ecco qui le altre tappe del blogtour:

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