“Una gioia” di Lea Landucci: ironia e grandi emozioni

Una gioia” (Sperling & Kupfer) è il nuovo romanzo di Lea Landucci: ancora una volta ironia e grandi emozioni sono assicurati.

TRAMA – In teoria, Alessandro Rindi, detto Alex, è l’uomo ideale: trentasette anni, ortopedico, affascinante e sexy, ma anche gentile e premuroso. In realtà, si porta dietro un bagaglio non indifferente: una ex moglie egocentrica e viziata, un ex suocero troppo presente e una figlia birichina e super intelligente, con la straordinaria capacità di dire la cosa sbagliata al momento sbagliato. Quando Cristina lo conosce, dopo un brutto incidente, si rende conto che Alex non potrebbe essere più incompatibile con la sua vita e la sua viscerale insofferenza per i bambini. Ma quest’incontro la porterà a mettere tutto in discussione, ad affrontare paure e fragilità con coraggio, un pizzico di follia e l’immancabile supporto di Daniela e Sabrina, le sue migliori amiche. Riusciranno Alex e Cristina a trovare un equilibrio e la tanto sospirata felicità?

Una gioia” è il cross-sequel di “Mai una gioia“, (significa che temporalmente inizia alla stessa data, ma da un altro punto di vista, per poi proseguire) appena ripubblicato sempre da Sperling, ma ci tengo subito a dire che può essere letto anche in maniera indipendente. Così come la novella “Mai dire mai” che ha come protagonista Sabrina. (E Daniela, la vogliamo lasciare così? EH??).

A dividere il palco con Cristina sono altri due protagonisti, Alex e sua figlia Gioia, insieme a una banda di personaggi secondari davvero non indifferente. Tra cui anche dei lombrichi “reali”, per dirne una.

Quella raccontata in “Una gioia” è una storia d’amore ma, più che descrivervi la trama voglio dirvi perché, a mio avviso, Lea Landucci abbia fatto delle scelte davvero molto coraggiose durante la stesura.

Per prima cosa, non si è concessa atmosfere romantiche, una città da favola sullo sfondo a incorniciare la storia (sì, c’è ma non c’è, un attimo che vi dico), appuntamenti, uscite al lume di candela, baci sotto la pioggia… No. Cristina e Alex hanno vissuto la nascita della loro storia d’amore all’inizio della pandemia. Hanno cominciato a conoscersi in pieno lockdown e, come se non bastasse, l’hanno trascorso a casa del simpaticissimo ex suocero di Alex. Con quella strega della sua ex moglie.

Roma, che avrebbe potuto essere una facile compagna di viaggio, rimane muta e vuota appena oltre le mura della villa.

Se pensate che in tutto questo Cristina stesse anche cercando di entrare nelle grazie di Gioia, una bambina di sei anni dall’intelligenza vivace e sempre pronta a chiedere il perché delle cose, dovreste subito capire di che tipa tosta stiamo parlando.

Lea Landucci ha saputo creare una trama fitta di eventi con pochissimo spazio di manovra, grazie soprattutto alla sua capacità di caratterizzare i personaggi secondari che non sono contorno, bensì un vero e proprio piatto da portata.

Un’altra scelta molto coraggiosa, sempre dal mio punto di vista, è stata affrontare il tema della maternità. “Ma quando lo fai un bambino?”, è una delle domande più indelicate da rivolgere a una donna perché non avere figli può essere una scelta voluta, e che come tale non deve essere giustificata in alcuna maniera, una mancanza che fa soffrire terribilmente e in silenzio, oppure un’attesa vissuta in modi che non conosciamo.

In “Una gioia” ci sono pagine bellissime e molto emozionanti in cui Cristina si lascia andare alle sue considerazioni sull’essere madre e ringrazio personalmente Lea Landucci per la cura e la sensibilità con le quale le ha scritte.

Insomma, con “Una gioia” ci si diverte, ci si emoziona, spesso alzerete gli occhi al cielo, magari vi verrà voglia di mandare un messaggio a una vostra amica, di dare un bacio al compagno che vi ha sopportato durante il lockdown (adesso dovrebbe essere tutto in discesa, no?), ma di certo non avrete nessuna voglia di prendere dei lombrichi. Forse, un cane.

Lo stile di Lea Landucci è fresco, moderno, piacevole e sempre attento. Ormai questa scrittrice ha una sua voce inconfondibile e io non vedo l’ora di leggere il prossimo romanzo!

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