“Non so chi sei ma io sono qui” di Becky Albertalli: una storia d’amore dolce, tenera e davvero unica

(Recensione e foto di Azzurra Sichera)

Mi sono completamente persa nella lettura di “Non so chi sei ma io sono qui” di Becky Albertalli (Mondadori). Non appena l’ho finito sono rimasta con il libro in mano ancora un po’, con l’aria sognante e poi l’ho ricominciato. Non mi succede quasi mai, ma secondo me, data la struttura del romanzo, non sono stata l’unica ad averlo fatto!

LA TRAMA – Simon ha diciassette anni e un amore segreto per Blu, un ragazzo conosciuto on line con cui intrattiene un’intensa, tenera corrispondenza. Il loro rapporto è al sicuro finché un’email non finisce nelle mani sbagliate: quelle di Martin, il bullo della scuola, che ora minaccia di rivelare a tutti lo scoop dell’anno… a meno che Simon non l’aiuti a conquistare Abby, la ragazza di cui è innamorato ma che non lo degna di uno sguardo. Per proteggere il suo amore, Simon dovrà affrontare per la prima volta la paura di uscire dal guscio che ha costruito intorno a sé, trovando il coraggio di rinunciare alle proprie sicurezze per fare spazio alla bellezza e alla libertà di essere se stessi. Email dopo email, il sentimento per Blu cresce, e così la voglia di conoscersi e di far conoscere agli altri chi è davvero.

Parlarvi di questo libro senza spoilerare nulla è difficile, ma ci provo. Intanto vi devo confessare che per metà romanzo ho avuto un’ansia incredibile: pensavo continuamente che l’autrice volesse concentrarsi sull’importanza di accettare se stessi, dell’amore verso di sé prima di quello verso gli altri, mettendo in secondo piano la storia d’amore. Per fortuna, non l’ha fatto.

Seconda confessione: non credo di aver letto finora una storia d’amore così tenera e dolce come quella che nasce attraverso uno scambio di email tra Simon e Blu. L’autrice è stata semplicemente bravissima a farla crescere piano piano, a mostrarci come i loro sentimenti si evolvono, come poi i due trovino il coraggio anche di stuzzicarsi e di lasciarsi andare parlando di sesso (sempre in modo molto discreto). Simon, in più, è davvero unico ed è impossibile non affezionarsi a lui, alle sue paure, al suo batticuore quando legge una nuova mail, alla sua smania nell’attesa di riceverne un’altra, alla sua passione sfrenata per i dolci, al suo disordine.

Becky Albertalli riesce a far capire i suoi personaggi senza mai entrare troppo nello specifico di descrizioni fisiche o caratteriali, ma li consegna al lettore per quello che sono attraverso il loro modo di fare o di rapportarsi agli altri. Lo stesso fa con gli ambienti o le situazioni: mi ha fatto vivere davvero ogni pagina di questo libro, ogni momento, ogni luogo, capendo perfettamente come si sentiva Simon, semplicemente perché avevo imparato a conoscerlo.

Mi è piaciuto tutto di questo libro e alla fine, dopo aver letto chi è Blu, sono tornata indietro a caccia di indizi. Su una cosa non sono d’accordo con Blu, quando dice a Simon, subito dopo essersi svelato: “Se avessi voluto che fossi io, lo avresti capito da te”. Secondo me Simon l’aveva capito eccome, (ipotesi che arriva dopo la rilettura, ovviamente!), e lo dice in diverse parti del libro, solo che quando ti piace davvero una persona fai fatica ad accettare che il sentimento possa essere ricambiato. Ti pare troppo improbabile, o meglio troppo bello per essere vero.

Belli tutti i personaggi, ognuno a suo modo; vere tutte le dinamiche che si instaurano tra amici e non, tra compagni del liceo (non è stato difficile riconoscerle); completamente fuori di testa la famiglia di Simon; menzione speciale per la prof. di teatro.

Come ultima riflessione, cito uno stralcio di una mail che Simon riceve da Martin (alla fine quasi quasi lo perdono per quello che ha fatto!):

Tu hai già un sacco di amici, e forse nemmeno te ne rendi conto di quanto questa cosa sia importante. Non lo dico per provocarti o insultarti o che so io. Dico solo che sembra che per te sia naturale, e dovresti sapere che invece hai una grande fortuna.

Completamente d’accordo con Martin: gli amici sono una gran fortuna. Non tutti siamo fortunati ad averne di speciali o di lunga data come Simon, ma quando si trovano è bene riconoscerne l’importanza e tenerseli stretti.

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