“Scrivere è un mestiere pericoloso” di Alice Basso: impossibile non amare Vani Sarca!

(Recensione e foto di Azzurra Sichera)

Secondo me, quando una storia o dei personaggi funzionano per davvero, lo capisci appena chiudi il libro. Sì perché è in quel momento che corri su internet a cercare notizie su quando uscirà il seguito, leggi interviste dell’autrice sperando di cogliere qualche spoiler, ti tormenti perché ne vuoi sapere di più. Tipo subito.

Ecco cosa mi è successo con “Scrivere è un mestiere pericoloso” di Alice Basso (Garzanti). Perché, diciamoci le cose come stanno, con questo libro l’autrice si è divertita a cuocere lentamente noi povere ragazze romantiche. Sì, ok, tutta la storia dell’omicidio era importantissima per carità, così come il libro di ricette della povera Irma, ma nella cucina del commissario Berganza la tensione sessuale ha sfiorato livelli inaccettabili! Io lo so, cara Vani, che tu il dolce al cioccolato l’avresti fatto lì, sul portone di casa, ma non è colpa tua se dovrai attendere ancora un po’. Così come noi, del resto, rimaste a bocca asciutta dopo un (non) corteggiamento che più romantico non si può. Cito solo una battuta del commissario:

Mi faccia avere una volta nella vita la soddisfazione di entrare sottobraccio alla più bella della festa.

No, dico, devo aggiungere altro?

LA TRAMA – Un gesto, una parola, un’espressione del viso. A Vani bastano piccoli particolari per capire una persona, per comprenderne il modo di pensare. Questa innata empatia è essenziale per il suo lavoro: Vani è una ghostwriter di una famosa casa editrice. Questa volta deve creare un ricettario dalle memorie di un’anziana cuoca. Un’impresa più ardua del solito, quasi impossibile, perché Vani non sa un accidente di cucina, non ha mai preso in mano una padella e non ha la più pallida idea di cosa significhino termini come scalogno o topinambur. C’è una sola persona che può aiutarla: il commissario Berganza, una vecchia conoscenza con la passione per la cucina. Tra un riferimento letterario e l’altro, le loro strambe lezioni diventano di giorno in giorno più intriganti. Ma la mente di Vani non è del tutto libera: che le piaccia o no, Riccardo, l’affascinante autore con cui ha avuto una rocambolesca relazione, continua a ripiombarle tra i piedi. Per fortuna una rivelazione inaspettata reclama la sua attenzione: la cuoca di cui sta raccogliendo le memorie confessa un delitto. Un delitto avvenuto anni prima in una delle famiglie più in vista di Torino. Berganza abbandona i fornelli per indagare e ha bisogno di Vani.

Vani Sarca è un personaggio incredibile, viene voglia di conoscerla per davvero, anche se lei dice chiaramente che non le sta simpatico nessuno (sì, come no!) e che quando “hanno distribuito l’integrazione sociale era a casa a leggere Salinger”. Io chiacchiererei volentieri con lei, anche a costo di essere mandata a quel paese.

Certo, un po’ la odio perché mangia solo patatine al formaggio ed è magrissima, perché è circondata tutti i giorni da libri e ha un intuito pazzesco. Una cosa però è certa: in compagnia di una come lei, non ci si annoia mai.

Alice Basso ha una scrittura inconfondibile, ironica, densa, senza sbavature. Mi ha conquistata sin dalle prime pagine del libro. Adesso non mi resta che attendere la prossima avventura della sua protagonista.

P. S.: pretendo che ci sia almeno un bacio da qualche parte!!

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